Ieri per i nostri studenti è stata una giornata impegnativa: di mattina a lezione di italiano, il pomeriggio a lezione di cucina! Hanno imparato a sfornare la migliore pizza italiana grazie alle indicazioni di un maestro speciale, il pizzaiolo Francesco Paolella che gli ha raccontato la storia di come è nata la pizza. Inoltre, hanno carpito tutti i segreti per un impasto leggero e super digeribile. La grammatura degli ingredienti Pesiamo 400 gr di acqua fredda, 600 gr di farina, 1 gr di lievito e 12 gr di sale. Il procedimento Mettiamo in una ciotola l’acqua fredda e vi aggiungiamo il sale, facendolo sciogliere, mescolandolo con una mano. Aggiungiamo metà della farina, amalgamiamo il tutto e uniamo il lievito prima di versare la parte restante della farina. Quando la farina è completamente amalgamata al resto degli ingredienti, trasferiamo l’impasto sul banco per lavorarlo ancora finchè non sarà pronto per quella che si chiama, in termini tecnici, mozzatura: diamo una forma rotonda all’impasto che ricorda quella delle mozzarelle fatte a mano. L’impasto ha bisogno di riposare per almeno 10 ore affinchè i lieviti svolgano il loro lavoro. Francesco aveva già preparato per noi altri panetti, non preoccupatevi, nulla è andato sprecato: le nostre palline oggi diventeranno ottimi panini. Stendiamo l’impasto lievitato usando 4 dita per mano evitando di renderlo troppo sottile e lo trasferiamo nella teglia aiutandoci con l’avambraccio. Aggiungiamo un cucchiaio di passata di pomodoro e inforniamo la pizza per 7 minuti, al termine dei quali completiamo la farcitura e proseguiamo con la cottura per altri 5 minuti. Aggiungiamo olio, 3 cucchiai di passata, mozzarella e per finire guarniamo con delle foglie di basilico fresco. E infine si mangia: buon appetito!!! Non si può comprare la felicità, ma si può sempre prendere una pizza. Grazie mille Francesco!!! La pizza era buonissima!!!
In viaggio con Marco Polo e Turandot
I nostri studenti cinesi, in arte Marco Polo e Turandot, hanno visitato Mantova, con la nostra insegnante Vale. La mattina è iniziata con un divertente viaggio in treno giocando a “Nomi, cose, città”. All’arrivo abbiamo iniziato il tour della città visitando Piazza delle Erbe e i suoi monumenti: stavamo fotografando la Casa del Mercante quando un signore del posto si è fermato a parlare con noi. Abbiamo scoperto che nel 1957 si trovava negli Stati Uniti per insegnare italiano: la nostra lingua è sempre piaciuta agli stranieri. Palazzo Te è uno dei più celebri capolavori dell’architetto Giulio Romano, costruito tra il 1525 e il 1534 su commissione di Federico II Gonzaga in onore dell’amante Isabella Boschetti. Palazzo Te era una grandiosa villa suburbana destinata allo svago, alle feste e ai ricevimenti di Corte Gonzaga. La Sala dei Giganti di Palazzo Te Lungo il percorso si incontrano numerose stanze ma la più maestosa ed elegante è la Sala dei Giganti. Il dipinto rappresenta lo scontro tra le divinità dell’Olimpo e i Giganti che vengono sconfitti. La Torre dell’Orologio si trova in Piazza dell Erbe, costruita nel 1472, ha avuto una storia tormentata per il suo meccanismo complicato; nel 1560 gli ingranaggi dell’orologio si sono rotti, tra i pochi in grado di ripararlo c’era Francesco Bordigoni, detto Filopono. Dal 1700 al 1989 è rimasto fermo per poi tornare in attività grazie all’ingegno di Alberto Gorla. La Rotonda di San Lorenzo costruita nell’anno 1000 sui resti di un tempio romano dedicato alla Dea Diana, rappresenta un esempio di arte romanica, venne chiusa al culto nel 1579 su decisione del Duca Guglielmo Gonzaga per poi venire riaperta nel 1926. La Fontana del Nasello Tra la Torre dell’orologio e la Rotonda di San Lorenzo, si trova una fontanella che è chiamata dai Mantovani “Bar Nasello”, in quanto l’acqua sgorga gratuitamente dalle narici del volto scolpito: è il bar più economico della città! Anche quando vi trovate a Roma potete dissetarvi grazie ai numerosi nasoni presenti lungo le vie… …provare per credere, non vi prendiamo per il naso! Palazzo Ducale è stata la residenza principale dei Gonzaga, signori, marchesi ed infine duchi della città di Mantova.
Alla scoperta della cucina italiana
I nostri studenti e il tiramisù Ricetta per 4 persone (dipende dalla fame!!!) INGREDIENTI: 500 grammi di mascarpone 5 uova freschissime 250 grammi di Savoiardi 5 cucchiai di zucchero caffè (zuccherato a piacere) cacao amaro in polvere PREPARAZIONE: Per preparare il tiramisù preparate il caffé, poi zuccherate a piacere e lasciatelo raffreddare in un piatto. Separate le uova dividendo gli albumi dai tuorli. Montate i tuorli con le fruste elettriche, versando la dose di zucchero. Non appena il composto sarà diventato chiaro e spumoso, potrete aggiungere il mascarpone, poco alla volta. Dopo la fantastica esperienza, il nostro Carlo ha replicato da solo a casa la ricetta: ecco il risultato!!! Sembra squisito: a pranzo lo assaggeremo tutti insieme e vi faremo sapere!!!
Corso di Taijiquan
Lezioni di Taiji in cinese 27 ottobre 2022
Il Liceo Manzoni e la danza del dragone
Ieri 31 gennaio, un’altra classe dell’Istituto Manzoni è venuta a trovarci per svolgere diverse attività culturali. Oltre alla cerimonia del tè e alla decorazione delle maschere dell’Opera di Pechino, i ragazzi hanno avuto modo di imparare ed eseguire la tradizionale danza del dragone. La danza del dragone 舞龙 (Wǔlóng) ha un significato importante per la popolazione cinese, in quanto è un augurio per un nuovo anno prospero e fertile, con abbondanza di piogge. Per questo motivo, è una celebrazione svolta tipicamente durante il Capodanno lunare e viene praticata esclusivamente nel periodo che va dal primo giorno dell’anno fino alla fine della Festa di Primavera. Il drago nella cultura cinese è simbolo di buona sorte, saggezza, forza e fertilità, ragione per cui è stato scelto tra tutti gli animali della tradizione per questa danza. Agli studenti come prima cosa è stato mostrato come impugnare correttamente l’asta che sostiene il drago e successivamente i movimenti adeguati per eseguire il ballo. Loro stessi si sono così potuti cimentare nel rituale, creando delle forme sinuose e ondulate, come richiamo al drago che nuota nelle acque. Al termine delle attività i ragazzi erano molto entuasiasti della giornata trascorsa al nostro Centro, poichè hanno sperimentato qualcosa di interessante e diverso da ciò a cui sono abituati.
Arte e cultura con gli studenti del Liceo Manzoni
Martedì 24 gennaio, quaranta studenti del liceo linguistico Manzoni di Milano sono venuti a farci visita con i loro insegnanti. I ragazzi hanno avuto modo di sperimentare da vicino alcune pratiche e discipline della tradizione cinese. Il Centro ha organizzato per loro diverse attività, tra cui: intaglio su carta, pittura delle maschere dell’Opera di Pechino, cerimonia del tè e taiji. L’insegnante di arte ha mostrato come realizzare dei magnifici 剪纸 (jiănzhĭ) intagli su carta, ai partecipanti, i quali a loro volta si sono cimentati in quest’arte creando un coniglio, simbolo del nuovo anno lunare. La cerimonia del tè è un tipico rituale, composto da specifiche fasi, che i maestri del tè mettono in pratica quando degustano questa bevanda. Le nostre insegnanti hanno spiegato agli studenti l’importanza di ogni gesto, ognuno dei quali ha un significato, ed è fondamentale non tralasciare alcun passaggio. I ragazzi hanno avuto a loro volta l’occasione di sperimentare le tecniche di infusione e preparazione, nonché di assaggiare il tè wulong, da loro stessi preparato. Le classi si sono dimostrate molto partecipi anche nelle attività di decorazione delle maschere e durante la lezione di taiji. La giornata ha riscosso grande successo sia tra gli alunni che tra gli insegnanti. Questa visita rientra in un più ampio programma di scambio con la scuola Manzoni, che presto tornerà a farci visita insieme ad altre classi.
2023: l’anno del coniglio
Domenica 22 gennaio per il nostro Centro Culturale Cinese è stato un giorno importante: non solo abbiamo festeggiato il 1° giorno di primavera in modo tradizionale, ma abbiamo anche inaugurato la targa appesa all’ingresso. Ora il magnifico portone rosso ha l’insegna che si merita in vero stile cinese. Il Centro è rimasto aperto al pubblico e tantissimi visitatori hanno potuto ammirare la cerimonia del tè e assaggiarne diverse tipologie, i bambini (ma non solo) si sono divertiti a dipingere le maschere dell’Opera di Pechino e molti appassionati sono finalmente riusciti ad assistere a dimostrazioni di calligrafia. Nel frattempo, in Piazza Sempione, le nostre ballerine della scuola di danza e il nostro maestro di taiji con i suoi allievi si esibivano davanti agli occhi di migliaia di spettatori. È stato emozionante poter finalmente rivedere i nostri ragazzi esibirsi nella danza del dragone e dei leoni. Come si vede dalla foto, l’evento ha riscosso un grande successo!!! 2022: l’anno della tigre
Passeggiando nel cuore del quartiere cinese di Milano
Anche oggi abbiamo avuto degli ospiti al Centro Culturale Cinese: gli studenti del Liceo Manzoni, guidati da Roxana, accompagnatrice interculturale di Migrantour, hanno potuto mettersi alla prova con attività di calligrafia, taijiquan e apprezzare la musica del del nostro maestro di guzhen. 程门立雪 (chéng mén lì xuě): “onorare il maestro e rispettare i suoi insegnamenti. Il maestro Li ha trasmesso, come sempre, “perle di saggezza” creando una similitudine tra l’arte della calligrafia cinese e la quotidianità. Secondo la tradizione, per approcciarsi in modo corretto alla calligrafia cinese, bisogna mettere in pratica 3 passaggi fondamentali: preparazione, svolgimento e conclusione. Nella fase iniziale è importante trovare la giusta concentrazione, mantenere uno stato di calma interiore durante l’intera attività e portare a termine ogni tratto del carattere che si intende scrivere. Così come nella vita di tutti i giorni, è essenziale non aver premura: la fretta è cattiva consigliera.
Una giornata immersi nella cultura cinese
Gli studenti dell’Istituto AFOL Metropolitana in visita al Centro Culturale Cinese Il giorno 18 gennaio, gli studenti dell’istituto AFOL hanno vissuto un’esperienza diversa dal solito presso il nostro Centro, alla scoperta della cultura cinese.Nel corso della giornata hanno svolto tre diverse attività tradizionali, partecipando a una lezione di tajiquan, dipingendo le maschere dell’Opera di Pechino e sperimentando l’arte della calligrafia. Le nostre insegnanti Gemma e Viola hanno mostrato dei modelli di maschere dell’Opera di Pechino e prendendo ispirazione da esse, i ragazzi si sono cimentati nella loro decorazione: con creatività hanno realizzato dei lavori originali e variopinti. Per la prima volta, gli studenti hanno avuto l’occasione di partecipare ad una lezione di taiji con Wu laoshi, esperto arrivato a novembre dalla Cina, per insegnare presso il nostro Centro. Dopo una breve dimostrazione, il maestro ha trasmesso i fondamentali della disciplina, insegnando e svolgendo insieme a loro alcune delle tecniche base. Il Maestro Li ha tenuto una lezione di calligrafia cinese e, seguendo le sue indicazioni, i ragazzi hanno provato a scrivere con il pennello il carattere benaugurante, simbolo del Capodanno cinese: 福 (fú = buona fortuna, felicità), scritto sulla carta di riso rossa, come vuole l’antica tradizione. È comune vedere appeso sulla porta di negozi e case il carattere 福 capovolto! Infatti in cinese 倒 (dào, capovolto) è omofono di 到 (dào, arrivare), quindi il carattere 福 a testa in giù equivale a dire “arriva la fortuna”.
Lezione di Taiji in cinese
Ieri pomeriggio al Vivaio di Bicocca il maestro Li Qunlai ha incontrato gli studenti di lingua cinese dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca per una lezione gratuita di Taijiquan all’aperto.
Gita di fine anno
Le attività culturali, quelle istruttive, con gli amici, non si dimenticano facilmente!!! Per non parlare degli insegnanti, quelli con la “I” maiuscola, che non ti insegnano solo l’italiano o il cinese, ma ti trasmettono emozioni, valori e tutto il loro sapere.
Visite e attività culturali
Organizziamo uscite didattiche e attività culturali durante le quali i partecipanti possono sperimentare in prima persona alcune antiche arti tradizionali tra cui: danza del dragone calligrafia cerimonia del tè taijiquan intagli su carta maschere dell’Opera di Pechino Quota di partecipazione (min. 10 persone): per un’ora e mezza (1/2 attività): € 20,00 a partecipante per 2 ore (3/4 attività): € 25,00 a partecipante Le attività saranno sospese da giugno a settembre. Passeggiando nel cuore del quartiere cinese di Milano – 18 novembre 2022 Incontro con gli studenti dell’Istituto AFOL di Milano del 18 gennaio 2023 Arte e cultura con gli studenti del Liceo Manzoni – 24 gennaio 2023 Il Liceo Manzoni e la danza del dragone – 31 gennaio 2023
Certificazione di Italiano come Lingua Straniera – CILS
Procedure di iscrizione 1. per ricevere il modulo d’iscrizione inviare un’email a cils.centroculturalecinese@gmail.com 2. scaricare, stampare e compilare il modulo 3. effettuare il bonifico intestato a Centro Culturale Cinese SRL – Via Paolo Sarpi, 26 – 20154 Milano IBAN: IT72 R030 6909 4621 0000 0011 931 sul bollettino di versamento specificare: NOME COGNOME, Cils‐ Livello…. 4. rinviare il modulo compilato, allegando distinta di pagamento e un documento d’identità in formato PDF all’email cils.centroculturalecinese@gmail.com 5. riceverete una “Conferma di prenotazione esame” 6. vi chiediamo di controllare la correttezza dei dati anagrafici. I risultati delle valutazioni saranno disponibili entro 3 mesi dalla data di esame, nella pagina dei risultati online (https://online.unistrasi.it/riscils.asp) da qui potrete scaricare e stampare un documento di riepilogo valido ai fini dell’autocertificazione. Fa eccezione il livello B1 QCER Cittadinanza, per il quale i risultati saranno disponibili entro 40 – 45 giorni.
Università di Jinan – JNU
L’Università di Jinan è una delle più antiche istituzioni scolastiche superiori della Cina e affonda le proprie origini nella città di Nanchino, dove nel 1906 venne fondata l’Accademia Jinan, antenata diretta dell’attuale università. La sua fondazione è stata parte integrante delle riforme relative all’ambito dell’istruzione che avvennero durante la dinastia Qing e divenne la prima sede universitaria ideata per accogliere gli studenti cinesi d’oltremare. Nel 1923 fu trasferita presso la città di Shanghai, una delle aree più cosmopolite e industrializzate dell’epoca, dove andò incontro ad un rapido sviluppo. Quattro anni dopo le verrà assegnato il nome di National Jinan University e sarà riconosciuta dal governo cinese come istituzione pubblica. Dopo una successiva ricollocazione nella provincia dello Fujian a causa dello scoppio della guerra sino-giapponese, la JNU fece ritorno a Shanghai, ma interruppe le proprie attività prima della fuga del Partito Nazionalista verso Taiwan. L’Università riaprì nel 1958 a Guangzhou e poiché la città confina con Hong Kong e Macao, venne consentito l’accesso alla JNU anche agli studenti provenienti da queste aree, così come a quelli internazionali. Le attività formative vennero poi interrotte nuovamente a causa della Rivoluzione Culturale. Una nuova era ebbe inizio in seguito all’adozione delle Politiche di riforma e di apertura del 1978 e la Jinan divenne una delle principali università del Paese. La JNU è elencata all’interno del “211 Project” ed è stata istituita congiuntamente dall’Ufficio per gli affari dei cinesi d’oltremare del Consiglio di Stato, dal Ministero dell’Istruzione della Repubblica Popolare Cinese e dalla Provincia del Guangdong. In qualità di Università che si impegna nell’accoglienza e nella formazione degli studenti cinesi d’oltremare, sostiene ampiamente la diffusione della cultura cinese e persegue una politica internazionale di integrazione culturale nei confronti di Hong Kong, Taiwan e Macao. L’Università è costituita da cinque diversi campus che si trovano nelle città di Guangzhou, Shenzhen e Zhuhai. Presenta un ricco ventaglio di discipline che comprendono i settori relativi all’arte, alla scienza e alla medicina. Secondo le valutazioni fornite dal Ministero dell’Istruzione cinese, la JNU offre una serie di facoltà cui è stato attribuito il primato (tra cui economia applicata, lingua cinese e letteratura), classificandosi come terza università nella provincia del Guangdong. Nello stilare la classifica relativa alle migliori università asiatiche del 2021, la Quacquarelli Symonds Global Education Group ha posizionato la JNU al 138esimo posto in Asia e al 34esimo in Cina. Tutti gli studenti residenti in Cina, i cinesi d’oltremare e gli studenti internazionali che abbiano conseguito un diploma di scuola superiore o un titolo d’istruzione equipollente con meno di 30 anni e una buona condotta, possono presentare la domanda d’iscrizione all’Università di Jinan. Per essere ammessi ai corsi erogati in lingua cinese è necessario aver superato il livello HSK 5 (o superiore). Ad eccezione degli studenti madrelingua, coloro i quali desiderino frequentare i corsi in lingua inglese devono soddisfare almeno una delle seguenti richieste: aver ottenuto un punteggio superiore a 5.5 nella certificazione IELTS, un punteggio superiore a 80 nella certificazione TOEFL IBT oppure un punteggio superiore a 1400 nella certificazione SAT. In qualità di Ufficio di ammissione all’estero della JNU, la Scuola Longjia di Milano fornisce assistenza completa per l’iscrizione dei futuri studenti e ricopre un ruolo di guida per tutti coloro che desiderano studiare in Cina. Coloro che non rientrano negli standard richiesti per l’ammissione, possono frequentare dei corsi propedeutici per raggiungere il livello richiesto e/o colmare eventuali debiti formativi. Il campus universitario ricopre un’area di 2.143.000 metri quadrati e offre un complesso di dormitori muniti di telefoni, prese Internet, condizionatori d’aria e servizi igienici. La Jinan dispone di un ambulatorio scolastico e di 23 ospedali affiliati, disponibili per insegnanti e studenti in qualsiasi momento. La struttura universitaria presenta anche una mensa comune cui tutti gli studenti possono accedere al costo di circa 800-1000 RMB al mese. Il centro per le attività studentesche e la palestra offrono agli iscritti una grande varietà di attività extra-accademiche, fra le quali ritroviamo diversi club dedicati alla calligrafia, le arti marziali e allo sport. Proprio in quest’ultimo settore spiccano le personalità di Su Bingtian, Chen Aisen e Xie Sizhen che hanno partecipato ai giochi olimpici e conquistato diverse medaglie. È possibile richiedere il rilascio di una borsa di studio per frequentare l’Università di Jinan tramite l’Ambasciata o il Consolato cinese nel Paese del richiedente. La compilazione della domanda è da effettuare generalmente nel periodo che intercorre tra novembre e aprile, da verificare attraverso il sito web National Study Abroad (www.csc.edu.cn). Inoltre, la provincia del Guandong offre agli studenti internazionali una borsa di studio per merito di 10 mila Yuan da utilizzare nel corso del primo anno accademico. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito web: https://english.jnu.edu.cn/main.htm (EN) https://www.jnu.edu.cn/ (CN) Ecco alcune testimonianze: Wang Yaoyao Hu Zhangying
La Settimana della Moda milanese si è stabilita al Centro Culturale Cinese di via Paolo Sarpi: il forte stile cinese cattura l’attenzione del mondo
Ogni anno, nella seconda metà di febbraio, Milano è al centro dell’attenzione mondiale. Essendo una delle quattro maggiori settimane della moda nel mondo, la Milano Fashion Week in Italia è sempre stata considerata il “barometro” del design e dei consumi della moda mondiale, guidando il trend mondiale e riunendo celebrità e buyer da tutto il mondo. Ciò che è diverso quest’anno è che il Centro Culturale Cinese di Milano è stato scelto dalla migliore stilista al mondo: dal casting alla prova costumi, fino alla decisione finale, tutto il processo si è svolto qui, aggiungendo un forte stile cinese alla settimana della moda milanese. Francesca Liberatore, conosciuta come un genio nel settore della moda italiana, è docente di fashion design in molte delle migliori scuole di moda del mondo ed è nota in questo settore. Ha partecipato alla Milano Fashion Week come giovane stilista dal 2010 al 2013 e alla New York Fashion Week dal 2014 al 2017. Questa volta è tornata nella sua città natale e ha subito ottenuto elogi unanimi dalle principali riviste di moda, dai media e da altre persone del circolo; viene continuamente riconosciuta e supportata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, diventando una delle poche designer indipendenti della settimana della moda milanese. Invitata a tenere sfilate di moda a Guangzhou, Shanghai, Harbin e in altri luoghi della Cina, Francesca è rimasta profondamente colpita dall’inestimabile cultura cinese e dal suo popolo, caloroso e ospitale. Vista la solida e duratura amicizia con il Maestro Li, nella fase iniziale della costruzione del Centro Culturale Cinese, è stata spesso invitata a seguire l’opera di realizzazione e, una volta ufficialmente completato, i forti elementi culturali e l’arte tradizionale cinese hanno profondamente attratto e ispirato il suo design creativo. Dopo aver saputo di essere stata scelta come partecipante alla settimana della moda milanese, lei e il direttore del Centro hanno deciso senza esitazione di utilizzare il sito come suo esclusivo backstage, aprendo a giovani stilisti di spicco le porte della cultura cinese e portando la bellezza di quest’ultima sulla scena mondiale. Dal 19 al 23 febbraio più di 300 top model internazionali sono passate dal nostro Centro per partecipare alla selezione e alla sfilata di moda di Francesca. I forti elementi cinesi hanno portato ispirazione alle sue creazioni: le modelle venute a Milano per partecipare alla sfilata da tutto il mondo, dopo il lavoro, si divertivano a scattare selfie davanti a vari ornamenti e arredi con elementi cinesi. Anche il Centro Culturale Cinese di Milano è riuscito ad attrarre l’attenzione dell’industria della moda mondiale. Julia, una modella che ha partecipato al casting, è una frequentatrice assidua delle principali sfilate della settimana della moda. Ci ha confidato: “Sono stata a molte audizioni, ma questa è la più interessante a cui abbia mai partecipato, questa volta è completamente diverso. Lo stile cinese di questo luogo rende la lunga attesa rilassante e piacevole. Tutte noi abbiamo approfittato di questo tempo di attesa per ammirare la tradizionale arte millenaria e apprezzare l’atmosfera che si respira qui, siamo entrate in contatto col personale cinese caloroso e premuroso che lavora al centro. Mio fratello sta studiando in Cina e ora voglio imparare anche io il cinese e andare a visitare questo Paese!”
Hu Zhangying: una studentessa italo-cinese alla Jinan University
Hu Zhangying è stata ammessa all’Università di Jinan grazie al supporto dell’Ufficio-ammissioni della Scuola Longjia. Nell’autunno del 2021 è riuscita ad iscriversi alla facoltà di Scienze della Pubblicità presso l’Università di Jinan ed attualmente è una matricola del primo anno. Scorci di vita Questa studentessa è orgogliosa di mostrarci un angolo della sua Università sotto forma di vlog sperando che possa essere di ispirazione ai futuri studenti. Un messaggio alle future matricole “Da “sorella maggiore”, vorrei dirvi che : Di sicuro si incontreranno difficoltà ma bisogna riuscire a superarle, la strada da percorrere è lunga ma luminosa. Non c’è montagna che non possa essere scalata, né deserto che non possa essere attraversato e chiunque può superare se stesso e i propri limiti. Auguro agli studenti che sosterranno il Gaokao, di raggiungere il risultato desiderato, di avere successo nella vita, di realizzare i propri sogni senza avere mai rimpianti!”
Francesca Liberatore
Francesca Liberatore è la vincitrice del concorso Next Generation del 2009, trampolino di lancio per ottenere successo nel mondo della moda. Grazie al suo talento partecipa da anni alla prestigiosa Milano Fashion Week e viene invitata ad esporre le proprie collezioni ai Musei della Triennale e della Permanente di Milano, ma anche in numerose città straniere, come New York, Canton, Londra e Minsk. Dopo aver conseguito la vittoria del concorso mondiale DHL Exported and IMG del 2014, la Liberatore esporta il marchio Made in Italy oltreoceano e domina la passerella della Fashion Week di New York per ben sette stagioni consecutive. Dal 2018 torna a Milano e collabora con il Centro Culturale Cinese di Milano dove allestisce uno studio in cui organizzare i preparativi per le sfilate della Milano Fashion Week: Francesca e il proprio team si occupano della selezione di modelle e costumi e il Centro, pervaso dai colori e dai tessuti realizzati dalla stilista, è un via vai di modelle che animano il quartiere cinese di Paolo Sarpi. Con l’accrescersi della propria esperienza nel settore del fashion, Francesca ottiene la cattedra di docente presso le migliori scuole di moda sia in Italia che all’estero e le viene conferito l’incarico di esperta internazionale per le Nazioni Unite. Nel 2018 festeggia 10 anni di carriera con la pubblicazione del libro “Francesca Liberatore – The Book” e nel 2019 firma una collaborazione con Arena e DHL che le consentono di far esibire la nazionale di nuoto sincronizzato durante una delle sue sfilate e di realizzare per loro il costume olimpico di allenamento in vista di Tokyo 2020. Attraverso le proprie innovazioni nel campo stilistico e della moda, Francesca incarna le ambizioni e gli interessi delle nuove generazioni, riuscendo a portare con sé una ventata di freschezza e vivacità. La giovane designer italiana è stata invitata anche in alcune importanti città cinesi come Pechino, Shanghai e Guangzhou, dov’è potuta venire a contatto con la cultura e la popolazione locale che l’hanno fortemente ispirata nella produzione delle sue collezioni. La possibilità di instaurare relazioni di lavoro e di amicizia con la Cina hanno sicuramente rappresentato per Francesca un’inesauribile fonte di spunti per le proprie creazioni, dando luogo ad un vero e proprio scambio di conoscenze e di collaborazioni artistiche tra i due Paesi. Pertanto il Centro Culturale Cinese costituisce il luogo da lei prediletto per lo sviluppo e l’organizzazione di eventi legati al mondo della moda e rappresenta un punto di contatto fondamentale per le relazioni con l’amica Cina. In onore della Milano Fashion Week del 2020/21, Francesca ha organizzato uno spettacolo presso lo storico cinema The Space Odeon di Milano con la collaborazione del Centro Culturale Cinese e della Scuola Longjia. L’evento è stato definito da diverse testate giornalistiche come all’avanguardia e frutto di un grande talento. Nei giorni che hanno preceduto lo spettacolo, più di 600 modelle si sono recate presso il Centro Culturale Cinese per sostenere le audizioni, dando vita ad un’atmosfera accattivante e ricca di stimoli. Lo scorso febbraio la Liberatore ha allestito nuovamente il proprio studio presso la sala da ballo e la sala polivalente del Centro Culturale Cinese per realizzare la sfilata SS22, dando vita ad un vero e proprio mix di arte, moda e tecnologia. Non c’è da stupirsi se molte persone affermano che visitando il Centro Culturale Cinese non c’è più bisogno di assistere alla Milano Fashion Week! Altri articoli sulla designer: Milano Fashion Week 2018 Milano Fashion Week 2019 Milano Fashion Week 2020
Festa di Primavera 春节 (Chunjie)
Sin dal 2014 l’Associazione Shoulashou – Diamocilamano organizza attività culturali inerenti la celebrazione del Capodanno Cinese che tradizionalmente viene chiamato 春节 (Chunjie), ovvero “Festa di Primavera” e corrisponde all’inizio del calendario lunare. In Cina coesistono due diverse tipologie di calendari: quello lunisolare e quello gregoriano. Il primo si basa sui movimenti della Luna e della rotazione terrestre intorno al Sole e viene utilizzato ancora oggi per la celebrazione delle festività principali. Il secondo invece, è quello adottato ufficialmente dalla Repubblica Popolare Cinese e viene adoperato in contesti formali. Nel calendario cinese gli anni vengono conteggiati secondo un ciclo di 60, il cui inizio in passato coincideva con l’ascesa al potere di ogni imperatore. Lo zodiaco cinese è composto da 12 segni, così come l’oroscopo occidentale, ognuno dei quali viene associato a un determinato animale ma a differenza del secondo, ciascun segno ha durata annuale e pertanto ricorre ogni 12 anni. L’Associazione Sholashou e il Centro Culturale Cinese si impegnano per mantenere vive queste tradizioni e ravvivare la città di Milano con i colori e le usanze tipiche delle ricorrenze principali. Festeggiamenti per l’anno del cavallo Per inaugurare l’inizio dell’Anno del Cavallo, nel febbraio del 2014 si sono tenuti spettacoli di musica, sfilate con abiti tradizionali e la danza del Dragone e dei Leoni. In alcune delle città cinesi più piccole, ma anche nei quartieri popolari di Pechino e Shanghai, si celebra la Danza dei Leoni, durante la quale le persone suonano piatti a percussione e gong per spaventare un mostro impersonificato da un grande manichino che si divincola tra la folla e danza per le strade del Paese. Secondo alcune leggende, questa danza avrebbe avuto origine in un villaggio dove venne scacciato il mostro mitologico con le sembianze del dragone Nian年 il cui nome in cinese significa “anno”. Quest’ultimo lasciava la propria tana ogni 12 mesi con l’obiettivo di catturare qualsiasi essere vivente, ma venne sconfitto e allontanato dal fragore di forti rumori, luci accecanti e soprattutto dal colore rosso. I festoni e le decorazioni rosse con cui si abbelliscono le città cinesi nel periodo del Capodanno infatti, hanno origine proprio dall’usanza di voler allontanare il mostro Nian. Anche nel 2015 l’Associazione Sholashou e la comunità residente a Milano dei cinesi d’oltremare hanno celebrato l’avvento del Capodanno cinese. I festeggiamenti sono iniziati in Piazza Gramsci con la partecipazione delle autorità civili della città. Le strade erano gremite di gente: residenti locali e cinesi d’oltremare accoglievano l’inizio dell’Anno della Capra in un’atmosfera allegra e vivace. Insieme alla Danza dei Leoni, tradizionalmente si celebra anche la Danza del Dragone, dove un gruppo di persone, sostenendo delle aste, ne imitano i movimenti sinuosi. Il dragone è uno degli animali mitologici più importanti all’interno del pantheon cinese, rappresentava la figura dell’imperatore ed era simbolo di forza e benevolenza. La Danza del Dragone è stata eseguita dai ragazzi della Longjia, dopo numerose prove frutto della collaborazione e degli scambi culturali sino-italiani. La sfilata ha proseguito poi verso il quartiere cinese, presso Via Paolo Sarpi, attirando l’attenzione di molti passanti e residenti locali che hanno ripreso con interesse l’intera parata. Le strade di Milano si sono colorate e riempite di spettatori, accorciando la distanza tra Italia e Cina, creando un ponte tra attualità e tradizione. Nel febbraio del 2016, in onore dell’anno della Scimmia, il gruppo dei ragazzi della Longjia che si occupa di eseguire la Danza del Dragone e dei Leoni, è stato invitato dalla Scuola Internazionale Giusti di Milano, dove quasi mille studenti delle scuole medie hanno celebrato la “Festa di Primavera”. Molti cinesi d’oltremare hanno studiato presso questa struttura: mantenere viva tale collaborazione, coinvolgere gli studenti cinesi locali e festeggiare le ricorrenze tipiche della tradizione, sono uno strumento per far comprendere meglio la Cina e attuare un proficuo scambio culturale. Durante la parata del 2016 il Presidente Xu Jianping della Milan Overseas Chinese Enterpreneurs Association, ha pronunciato un discorso di grande interesse in cui ricorda come lo scambio culturale tra Cina e Italia sia caratterizzato da una lunghissima storia: già nel 1275 l’italiano Marco Polo arrivò in Cina e al suo ritorno, diffuse la cultura cinese tra i Paesi europei. Anche in epoca Ming le relazioni con l’Occidente furono ricche di scambi culturali, in particolare quando il diplomatico cinese Zheng He si recò in Europa per promuovere scambi commerciali tra Italia e Cina e costruire la Via della Seta. Mantenere vivo questo rapporto fino ad oggi è un traguardo estremamente importante sia per la comunità cinese sia per quella italiana. Il gallo annuncia l’alba di un nuovo anno: il 2017 è alle porte e il Centro Culturale Cinese si è preparato a celebrare la “Festa di Primavera” insieme alla comunità dei cinesi d’oltremare. Le attesissime Danze del Drago e dei Leoni hanno avuto luogo presso Piazza Gramsci: sebbene il tempo non fosse particolarmente favorevole, nulla è riuscito a fermare l’entusiasmo dei partecipanti. Il quartiere cinese è illuminato dalle tipiche lanterne rosse in onore della Festa delle Lanterne 元宵节 (Yuanxiaojie) che ricorre ogni prima notte di luna piena del nuovo anno e chiude ufficialmente il periodo di festività legato al Capodanno cinese. Secondo la tradizione, dopo il calare del sole si procede con l’accensione delle lanterne per uscire a fare una passeggiata notturna con la propria famiglia. Questa ricorrenza è viva ancora oggi e prende il nome dal dolce che tipicamente si consuma in quest’occasione, ossia i tangyuan汤圆. Si tratta di palline di riso glutinoso bollite con un ripieno dolce (crema di petali di rosa, pasta di fagioli rossi dolci o di sesamo) che simboleggiano l’unione familiare, la pienezza e il soddisfacimento dei propri bisogni. Questa usanza venne introdotta durante la dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.) quando si diffuse il buddhismo, con lo scopo di popolarizzarlo ulteriormente in tutta la Cina. Gli imperatori infatti, accendevano le lanterne nel palazzo imperiale come segno di rispetto nei confronti del Buddha e in seguito questa usanza prese a diffondersi sempre di più anche tra la gente comune. Solitamente le lanterne vengono decorate con degli indovinelli che chiunque può cercare di risolvere, anche se spesso sono molto difficili: 万里追随你,从不迷路;不怕冷,不怕火,不吃又不喝;太阳西下,我便消失 Ti seguo per migliaia di chilometri senza perdermi; non temo né il caldo né il freddo; non mangio e non bevo; ma quando il sole scompare a ovest, scompaio anch’io. Prova a indovinare la risposta! Nel corso dei festeggiamenti si è esibito con successo anche il Martial Arts Performance Team di Yu Meiyu che sfoderando le proprie abilità ha messo in luce il vero Kung Fu Shaolin 少林武功 (letteralmente “disciplina marziale di Shaolin”), meritandosi l’attenzione di tutti gli spettatori e moltissimi applausi. Questa disciplina nacque nei pressi del Tempio Shaolin nella regione dello Henan, l’abilità marziale dei monaci divenne leggendaria in tutto il Paese e influenzò anche l’operato di diversi imperatori. In concomitanza con i festeggiamenti del 2018 in onore dell’Anno del Cane, il Centro Culturale Cinese di Milano, grazie al supporto del Governo della provicia dello Henan, ha invitato la Henan Cultural Troupe per consolidare gli scambi culturali con la Cina e consentire la promozione della cultura nazionale anche in Italia. Video dei festeggiamenti a Milano Video della Parata in Piazza Gramsci Video della sfilata in via Paolo Sarpi La sera del 26 gennaio l’intera troupe è atterrata a Milano, dov’è stata accolta calorosamente dal Maestro Li, direttore del Centro Culturale Cinese e Filippo, vice-presidente dell’Associazione culturale Shoulashou – Diamocilamano. L’obiettivo di questa iniziativa è proprio quello di accorciare il più possibile la distanza tra Italia e Cina, organizzando attività e spettacoli culturali che possano fornire la possibilità ai cinesi d’oltremare e a tutti gli appassionati di sperimentare, assaporare e vivere appieno la cultura tradizionale cinese a Km zero. La prima tappa di questo tour si è tenuta il 27 gennaio presso il centro sportivo della Scuola Longjia di Milano dove si è svolta un’esibizione speciale dell’arte marziale Kung Fu Shaolin. Successivamente si è tenuta una sessione di insegnamento di questa disciplina per trasmettere e diffondere lo spirito delle arti marziali: gli studenti cinesi hanno potuto assaporare il fascino della propria cultura e lasciarsi trasportare dall’entusiasmo per l’apprendimento dei valori tradizionali della madrepatria. Durante la serata del 28 gennaio, dopo il susseguirsi di spettacoli di danza e delle dimostrazioni inerenti le discipline marziali, la Henan Cultural Troupe ha portato con sé gli auguri di buon anno dalla Cina, rafforzando il sentimento di appartenenza alla madrepatria e consolidando l’identità culturale dei cinesi d’oltremare. In onore delle celebrazioni relative all’arrivo dell’Anno del Maiale, nel febbraio del 2019 si è tenuta una mostra di pittura e calligrafia, ospitata dal Centro Culturale Cinese di Milano. Moltissimi cinesi d’oltremare, residenti locali e turisti internazionali si sono recati in visita alla mostra. Diverse scuole hanno organizzato visite di gruppo per apprezzare in prima persona le opere e avvicinarsi alla tradizione pittorica cinese. Molti professori universitari hanno accompagnato i propri studenti a visitare la mostra per analizzare le tecniche pittoriche e di composizione delle opere. Numerosi artisti italiani hanno raggiunto Paolo Sarpi per poter visionare la mostra e stabilire un confronto tra la pittura italiana e quella cinese, anche gli inviati di alcune radio locali si sono affrettati a visitarla così da raccogliere informazioni e discutere delle usanze relative al Capodanno cinese ancora in corso.
Sapori della città natale 2020
Il concorso fotografico online “Snack dello Henan” aiuta i cinesi d’oltremare ad affrontare l’epidemia Con l’arrivo della primavera, a maggio le giornate si allungano, il sole splende nel cielo e il clima è piacevole: dovrebbe essere la stagione delle gite all’aperto, per farsi abbracciare dalla natura, ma l’epidemia ancora imperversa e costringe tutti a restare isolati in casa, i rapporti sociali sono molto ridotti e la lontananza dalla cultura cinese si fa sentire sempre più. Nonostante ciò, grazie ai moderni mezzi di comunicazione possiamo sentirci un po’ più vicini ad essa durante questo periodo insolito e difficile: il Centro Culturale Cinese di Milano ha lanciato un concorso della durata di un mese “Sapori della città natale – Snack dello Henan” per raccogliere foto di piatti locali, pasta e altre specialità dello Henan e organizzare una votazione online. Questo concorso fotografico ha l’obiettivo di condividere il legame peculiare con questo affascinante Paese e affrontare insieme la pandemia. Non appena la selezione è iniziata, ha suscitato forti reazioni da parte dei cittadini cinesi: tutti vogliono (di)mostrare l’eccellenza del proprio piatto, con la ferocia di una tigre trasformano la nostalgia di casa in pietanze deliziose realizzate da loro, alla sola vista dello schermo sembra quasi di poter sentire il profumo di casa. Questa competizione terminerà il 30 maggio, quando verranno premiati i primi 3 candidati: aspettiamo le vostre foto e siamo curiosi di ammirare le abilità culinarie uniche dei nostri compagni dello Henan! Ecco alcune delle foto che abbiamo ricevuto: sono una gioia per gli occhi!
Wang Yaoyao: una cinese d’oltremare all’Università di Jinan
Anno scolastico 2021 Wang Yaoyao, una studentessa cinese d’oltremare, si è immatricolata all’Università di Jinan grazie al supporto dell’Ufficio-ammissioni della Scuola Longjia. Nell’autunno del 2021 è riuscita ad iscriversi alla Facoltà di Medicina e attualmente sta fequentando il secondo anno. È stata invitata a raccontare la sua esperienza di vita e di studio presso l’Università di Jinan nella speranza che possa essere d’aiuto ai futuri studenti. Per ulteriori informazioni sull’Università di Jinan e sulla Guida alle ammissioni per l’anno 2022, potete rivolgervi all’ufficio-ammissioni della Scuola Longjia! Wang Yaoyao racconta: “Ho sempre voluto studiare in Cina fin da quando ero bambina. Nel 2020 ho conseguito il diploma di scuola superiore italiana e avrei dovuto iscrivermi all’università, ma proprio in quell’anno è scoppiata la pandemia a Wuhan. Vedere con quanta solidarietà, assistenza reciproca e autodisciplina la Cina sia riuscita a contenere rapidamente l’epidemia è stato, per me, sbalorditivo! Vivendo a Milano mi sono accorta di quanto la situazione italiana fosse simile a quella di Wuhan: il sistema sanitario era crollato, tutti erano isolati in casa, le persone erano in preda al panico e non si trovavano mascherine. La Cina si è impegnata nel fornire tempestivamente aiuti ai propri connazionali all’estero inviando équipe mediche per assistere l’Italia e una di queste ha raggiunto proprio l città di Milano. Su WeChat vidi che la Scuola Longjia stava reclutando traduttori volontari. Leggendo questa notizia sentivo il cuore a mille: volevo candidarmi, ma non ero sicura delle mie capacità e temevo di non farcela. In quel momento, ho pensato a quale sarebbe stato il mio futuro professionale attraverso questa esperienza e mi sono ricordata che il Maestro Li, preside della Scuola Longjia, una volta mi aveva menzionato l’Università di Jinan, dicendomi che è una scuola creata appositamente per studenti cinesi d’oltremare di Hong Kong, Macao e Taiwan. Alla fine, dopo un’attenta considerazione, il mio obiettivo universitario è diventato l’Università di Jinan. Ammissioni Devo ringraziare il Maestro Li per il suo aiuto poichè la domanda di ammissione richiede molti documenti, autenticazioni e traduzioni. Quando ho deciso di iscrivermi all’Università di Jinan, era già aprile 2020, le iscrizioni stavano per chiudersi e le pratiche erano molto urgenti. Era il momento peggiore dell’epidemia in Italia e tutte le funzioni dei dipartimenti di governo erano sostanzialmente paralizzate. Era necessario tradurre e certificare i voti quinquennali e il diploma di maturità delle scuole superiori, nonché il certificato d’identità dei cinesi d’oltremare, due lettere di raccomandazione, il test di ingresso e la prova finale degli ultimi cinque anni. A causa dell’epidemia, il processo era rallentato ma fortunatamente, i dipartimenti del governo italiano e l’ambasciata cinese attribuiscono grande importanza all’istruzione e casi particolari vengono trattati in modo straordinario. Ci sono due modi per gli studenti cinesi d’oltremare di iscriversi all’Università di Jinan: il primo è quello con cui sono stata accettata, ovvero tramite ammissione con verifica dei requisiti e il secondo avviene mediante test d’ingresso. Dopo aver inviato tutti i documenti, bisognava attendere la notifica. Felice di essere arrivata Ricontrollavo lo stato della mia richiesta ogni giorno finchè il 1° agosto ho ricevuto la lettera di ammissione. In quei mesi era difficile tornare in Cina ed era impossibile acquistare i biglietti aerei poichè i voli potevano essere cancellati improvvisamente, quindi sono stata molto felice di essere riuscita a tornare. Volo diretto per Guangzhou Subito dopo essere scesa dall’aereo, un membro del personale ha organizzato il mio periodo di isolamento in un “Covid hotel”. Gli alberghi sono casuali e la sistemazione non può essere scelta. L’hotel in cui ho alloggiato era abbastanza confortevole, ma non potevo isolarmi con la mia famiglia o gli amici. Il personale medico era eccellente, la temperatura corporea veniva misurata due volte al giorno e il test dell’acido nucleico è stato svolto il giorno prima della fine della quarantena. Tuttavia, quella appena descritta era la situazione di due anni fa: la politica di prevenzione dell’epidemia è molto cambiata e anche l’iter di isolamento è stato aggiornato, basta che tutti seguano le disposizioni del Governo. La scuola sarebbe iniziata subito dopo la quarantena, alcuni studenti si erano preventivamente organizzati per venirmi a prendere, quindi non mi sono dovuta preoccupare della procedura di iscrizione. Vita da studentessa universitaria Ho una buona capacita di adattamento, infatti mi sono abituata velocemente alla mia nuova vita. L’ostacolo maggiore da superare è stato frequentare le lezioni in cinese: non è che non riuscissi a capire ma, non praticandolo da molto, quando prendevo appunti a lezione, non era affatto semplice ricordare come si scrivessero alcuni caratteri e dopo la lezione avevo bisogno di più tempo per ripassare. Per quanto riguarda l’apprendimento, era presente un gruppo di studenti più grandi che condividevano i loro materiali e la loro esperienza ed erano felici di rispondere a tutte le mie domande. Mangiare ogni giorno alla mensa universitaria potrebbe essere monotono a lungo andare, ma è economico, sicuramente molto piu che all’esterno. L’Università si trova al centro della città, pertanto è circondata da locali deliziosi in cui potersi recare in alternativa alla mensa. (L’Università di Jinan dispone di cinque campus a cui gli studenti saranno assegnati in base alla loro specializzazione. Io sto studiando Medicina Orale presso il campus in centro a Jinan, che non è grande né nuovo come gli altri, ma è situato in una posizione strategica per raggiungere qualsiasi tipo di servizio). Anche se il dormitorio non è esattamente come lo immaginavo, mi ritengo molto fortunata: ho conosciuto degli ottimi conquilini, grazie alla loro cordialità e al loro aiuto mi sono abituata velocemente alla vita universitaria. Un messaggio per le future matricole: Bisogna riflettere attentamente prima di decidere quale percorso universitario intraprendere, dopotutto, studiare in Cina è completamente diverso dall’Italia. La concorrenza potrebbe essere elevata, avendo sempre studiato in un contesto italiano, introdursi improvvisamente in un ambiente cinese sarà molto impegnativo. Se sei così determinato a voler studiare in Cina, l’Università di Jinan è sicuramente un’ottima scelta perché vi si possono trovare studenti provenienti da ogni parte del mondo. Anche se il tuo livello di cinese non dovesse essere molto avanzato, non sarà un grande problema, potrai sempre migliorarti. In ogni caso, ricordati di tenerlo in considerazione e, una volta deciso, non te ne pentirai. Se vuoi davvero iscriverti alla Jinan e siamo abbastanza fortunati da essere nello stesso campus, puoi venire a cercarmi, farò del mio meglio per aiutarti!” Tutte le foto presenti in questo articolo sono della studentessa Wang Yaoyao, che ha immortalato ogni momento della sua vita alla Jinan, lasciando ricordi colorati della sua giovinezza. La Scuola Longjia augura a Wang Yaoyao un grande successo nello studio e un brillante futuro!